venerdì 6 maggio 2022

Che succede in Spagna?


Vignetta di Benito Jacovitti

Nella storia del Carlismo sono stati rarissimi i momenti in cui le posizioni dei re legittimi e quelle degli usurpatori hanno coinciso… nulla di nuovo, quindi, se anche nell’attualità la divergenza è totale. 

In un altro articolo abbiamo già riportato il pensiero esposto da S.A.R. Don Sisto Enrico di Borbone sulla situazione delle popolazioni russofone nel Donbass e in Transnistria, diverso è l’atteggiamento dell’illegittimo Felipe che ha menzionato più volte il conflitto in corso, ma ciò che ha colpito di più l’opinione pubblica sono i gesti della sua consorte Letizia, che tramite un carico di lanciagranate ha spedito in Ucraina delle salsicce spagnole e un biglietto in cui l’ex pubblicista ha augurato la vittoria al governo di Kiev. I militari ucraini (sebbene alcuni battaglioni siano formati da dotti commentatori di Kant)* non hanno riconosciuto subito la firma sulla missiva a loro indirizzata, ma presto il caso è finito sui quotidiani. 

A inizio marzo la giornalista in pensione ha tenuto anche un discorso indossando la vyshyvanka, una camicia folkloristica divenuta cara ai nazionalisti ucraini, ma che in realtà è diffusa anche in Bielorussia e in Russia. 

Tuttavia la questione ucraina in Spagna non si limita all’invio di insaccati, il 4 maggio del 2022 le forze dell’ordine spagnole, su indicazione delle autorità ucraine, hanno arrestato il giornalista Anatoly Shariy, considerato un traditore filorusso. L’uomo è stato rilasciato dietro cauzione, ma gli è stato ritirato il passaporto. Per quanto abbia denunciato la corruzione nel suo Paese, Shariy è una figura ambigua, discussa e controversa, ma il punto è un altro: nel 2012 egli aveva chiesto e ottenuto asilo politico all’Unione Europea, e desta preoccupazione il fatto che un governo straniero possa influenzare in maniera così rapida e decisa la situazione interna spagnola. 

In Italia il presidente Mattarella ha dichiarato che con il futuro prossimo dell’Ucraina è in gioco il destino dell’Europa, molto simili sono state le parole usate già a febbraio da Felipe (VI), secondo il quale l’avanzata russa è una minaccia per l’Europa e per l’ordine mondiale. A quanto si è visto fino ad oggi, viene da aggiungere un’altra osservazione: volevano europeizzare l’Ucraina, ma stanno ucrainizzando l’Europa. 

Riccardo Pasqualin


* Riferimento ironico, cfr. Romana Fabiani, Parla un comandante del Battaglione Azov: «Ma quale nazisti [sic], ai miei ragazzi leggo Kant», Secolo d’Italia, 25 marzo 2022


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