Votare per i moderati conservatori, per evitare il pericolo dei progressisti?
«Ma siccome questi conservatori sono appunto coloro che condussero l’Italia al misero stato presente, donde dicono che non può esser tirata fuori che da un forte partito conservatore, rimane chiaro ad ognuno che quando i moderati e i destri, e in generale quella parte politica che formò e governò finora quest’Italia, si chiama partito conservatore, non si chiama tale nel senso vero e proprio della parola, ma soltanto relativa mente ai sinistri e ai mazziniani, che vorrebbero mutare lo Stato dcl Governo da monarchico parlamentare in repubblicano. Assolutamente però e in sé stesso, questo partito non si può dire conservatore nel senso che danno a tal parola coloro che l’invocano come il rimedio ai mali d’Italia».
Questo numero del Portastendardo di Civitella si presenta con una riflessione di oltre 150 anni fa, ma tuttora attualissima.
Essa apparve sulle pagine della "Civiltà Cattolica" nell'estate del 1870, prima che Roma cadesse vittima dell'invasione sabauda.
Le considerazioni del suo autore, padre Giuseppe Oreglia di Santo Stefano, che sarebbe stato anche direttore della prestigiosa rivista, travalicano però le problematiche del momento e sono valide tuttora.
Anzi, possono addirittura dare un prezioso suggerimento in vista delle prossime elezioni politiche italiane. Buona lettura!
Nessun commento:
Posta un commento