mercoledì 27 aprile 2022

Vietato parlare del Carlismo (su Wikipedia italiana)

 

Vietato parlare del Carlismo 

(su Wikipedia italiana)




Wikipedia è una enciclopedia “fai-da-te” (questo il concetto espresso dal termine hawaiano wiki, veloce): qualunque fruitore può creare nuove voci (o pagine), modificarle, aggiungervi dati. Essendo diffusa in moltissime lingue e svariati dialetti, la pagina può essere anche tradotta.

Naturalmente, esiste un controllo, ma questo solitamente è attento a questioni di forma, non di contenuto.

Ecco perché, quando insegnavo all’università Metodologia della ricerca scientifica, dicevo agli studenti di utilizzare pure Wikipedia, che è un ottimo “trampolino di lancio”, essendo piena di spunti interessanti, ma di controllare anche le virgole, perché, essendo autoprodotta, gli errori (non solo di stampa, ma di date, di nomi e spesso anche di concetti) fioccano.

Tra l’altro Wikipedia utilizza una filosofia che è l’esatto opposto delle altre enciclopedie: le voci devono essere redatte non da un esperto (come appare logico), bensì da qualcuno che non abbia “interessi” verso l’argomento trattato. Il principio di obbiettività (teorica) schiaccia quindi quello di approfondimento (e di veridicità).

Ad esempio: la pagina relativa alla riedizione di un testo ottocentesco sul Carlismo (capirete in seguito perché ne taccio il nome) viene redatta dallo stesso curatore dell’opera? Cala immediatamente la mannaia del censore: «Si richiede la cancellazione della pagina in quanto l’autore della stessa è anche il curatore dell’opera trattata». Inutile rispondere che il curatore, proprio perché conosce bene il lavoro presentato, è appunto la persona più adatta a redigere la voce in questione (e, va da sé, non è il caso di protestare perché il redattore di tale voce è un attempato studioso dell’argomento, nonché docente universitario, mentre il censore risulta essere – dalla biografia “postata” dallo stesso – uno studentello liceale: si incorrerebbe subito in accuse di “razzismo culturale”).

Ma l’accusa di autoreferenzialità (cioè scrivere su un argomento su cui si è pubblicato un testo), non è l’unica: per le nuove pagine l’accusa più spesso usata è quella di aver scritto su un «argomento non rilevante dal punto di vista enciclopedico».

Così – per fare esempi concreti – sono state cancellate le pagine che, in Wikipedia.it, erano la traduzione di quelle presenti in Wikipedia.es e dedicate all’Ordine della Legittimità Proscritta e alla Comunione Tradizionalista (2001).

Non rilevanti dal punto di vista enciclopedico? Ma se erano traduzioni di voci della versione spagnola di Wikipedia! Essendo stato il traduttore di entrambe, ho commesso “l’errore” di insistere eccessivamente nel difenderle: mi avete proposto di tradurre la pagina, l’ho fatto, spendendo qualche ora di lavoro, il dubbio di “enciclopedicità” non dovrebbe sussistere.

Sono piovute prima le considerazioni formali: «la pagina è “orfana” perché non esiste in Wikipedia.it un link che rimandi a lei». Bastava dirlo: inserisco nella mia pagina personale un richiamo alla pagina “Comunione Tradizionalista (2001)”. Altra critica: «il partito in questione non è rilevante, perché non risultano suoi eletti alle Cortes». Scrivo più volte che la Comunione Tradizionalista non è un partito (semmai lo è la Candidatura Tradizionalista), bensì un movimento ideale e che quindi la scriminante degli eletti non deve valere.

Forse ho perso la pazienza nel perorare la mia causa, facendo notare la minore competenza sull’argomento di chi criticava il mio lavoro, e la mia superbia è stata immediatamente punita: la pagina “Comunione Tradizionalista (2001)” è stata cancellata e lo stesso è stato fatto con tutte quelle create dall’utente in questione (compresa quella dell’autore stesso). Basta? No: «tutte le modifiche fatte su qualsiasi pagina da quell’utente devono essere sospese».

La mia risposta è stata quella di una persona inizialmente invitata a un circolo, a cui però si fa sapere di non essere gradito: ho ripreso “cappello e bastone” e me ne sono andato, cancellando il mio “account” su Wikipedia (ma non lo si può fare, ho potuto solo impedire agli altri utenti di mandarmi mail).

Infine, mi sono lamentato dell’accaduto con un corrispondente carlista d’oltreoceano. La sua risposta è stata tranchant: «L’accaduto non mi stupisce: non ho mai pensato che Wikipedia sia stata realizzata per educare, bensì per indottrinare».

Gianandrea de Antonellis

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