mercoledì 5 marzo 2025

Il Portastendardo di Civitella del Tronto 45 (marzo 2025)

 

1° marzo 2025: Giornata dei Martiri della Tradizione a Valencia

Il Buon Dio ha voluto regalarci una festa più che memorabile per i Martiri della Tradizione lo scorso sabato 1° marzo a Valencia, dove si sono svolti gli eventi centrali di quest'anno. La festa, che già racchiude una contenuta emozione dovuta al grato ricordo di coloro che hanno dato la vita per la Santa Causa, in questa occasione ha avuto un significato particolare, dal momento che alcuni dei nostri correligionari, a cominciare dal Capo regionale e dalla sua famiglia, hanno sofferto e stanno soffrendo sulla propria carne le conseguenze tragiche dell’allagamento che ha pesantemente colpito Valencia lo scorso ottobre, e che ha permesso loro di unire il loro dolore con la sofferenza dei martiri.

I partecipanti venivano dalle più diverse parti del mondo. Così, oltre ai correligionari del Regno di Valencia, abbiamo rappresentanti dei Circoli di Oviedo, Barcellona, Siviglia, Madrid, Salamanca o Valladolid. Siamo stati accompagnati da amici della Navarra, di Maiorca e Napoletani, nonché da alcuni giovani dal Messico.

Tra i dirigenti più in vista della Comunione Tradizionalista, citeremo (senza essere esaustivi) José Miguel Gambra, presidente della Candidatura Tradizionalista; Diego Baño, tesoriere della stessa; Paula Gambra, capo delle “Margarite”; Francesco Maurizio Di Giovine, delegato della Comunione Tradizionalista nella Penisola Italiana; Antonio Capellán, Capo Regionale del Principato delle Asturie; Juan Galán, membro del Circolo Culturale Juan Vázquez de Mella (Oviedo); Daniel Deogracias Herrán, presidente del Circolo Culturale Antonio Molle Lazo (Madrid); José Luis Escobedo, presidente del Circolo Ramón Parés y Vilasau (Barcellona); Helena Escolano, direttrice del circolo di lettura barcellonese; Javier Fernández Sandoval, presidente del Circolo Culturale Francisco Elías de Tejada (Siviglia); Enrique Cuñado, presidente del Circolo Tradizionalista Enrique Gil Robles (Salamanca); Gianandrea de Antonellis, membro del Circolo Carlista Generale Borges (Napoli); o Mónica Caruncho, una delle illustratrici della rivista Pelayos e responsabile della “Tienda Carlista”. Degna di nota è anche la presenza del Rev. J. Retamar, membro del Circolo Sacerdotale Santa Cruz e del Circolo Alberto Ruiz de Galarreta. A chiudere l'elenco delle autorità, la Segreteria Politica di Sua Altezza Reale Don Sisto Enrico di Borbone era rappresentata da Miguel Ayuso. Siamo stati anche particolarmente onorati dalla presenza di Alberto e Rafael Catalá Ruiz de Galarreta, nipoti del grande eroe carlista.

La giornata è iniziata, come di consueto, con la celebrazione della Santa Messa, secondo il tradizionale rito romano. Il Reverendo Padre ha pronunciato un sermone ispirato che invitava tutti i presenti ad essere imitatori dei martiri; di raddoppiare i nostri sforzi e le nostre fatiche nel perseguimento della restaurazione della Città Cattolica, in modo che Egli possa regnare. Meditando sui testi della Messa e citando autori come Rafael Gambra, padre Leonardo Castellani e Pio XI (della cui Quas Primas quest'anno ricorre il centenario), ha strutturato il sermone attorno a tre considerazioni: cosa siamo (adoratori della grandezza di Dio), come (nella lotta dell'apostolato politico, in conformità con l'ethos ispanico lasciato in eredità dalla nostra tradizione ed espresso nello stile carlista) e per cosa (per la sua maggiore gloria eterna, di cui il Suo Regno Sociale sulla terra è un pegno e un preambolo). Alla Santa Messa è seguito un abbondante aperitivo durante il quale i correligionari hanno potuto salutarsi e scambiarsi esperienze e impressioni in un clima di entusiasmo. Poi abbiamo assaggiato una deliziosa paella “senyoret”, piatto tipico della gastronomia valenciana, innaffiata da un ottimo vino rosso. La conversazione tra i commensali è rimasta vivace fino a dopo il dessert.

Dopo il pasto, gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a trasferirsi in una spaziosa sala delle assemblee, dove hanno potuto ascoltare i discorsi politici. È impossibile riassumere in poche parole la ricchezza e la bellezza dei suoi contenuti. Senza dubbio, meritano di essere pubblicati nella loro interezza per una lettura e una rilettura tranquilla.

In primo luogo, il Capo Regionale del Regno di Valencia, Jesús Ferrando, dopo un vibrante esordio in cui ha ripercorso con signorile ed encomiabile distacco le difficoltà patite dalla Comunità Valenciana, ha espresso la consolazione che l'aiuto materiale e spirituale fornito dai carlisti in tutta la Spagna ha portato a lui e alla sua famiglia, e in particolare la bella lettera indirizzatagli da Sua Altezza Reale.

Il secondo a prendere la parola è stato il napolitano Gianandrea de Antonellis, che dopo alcune parole commoventi di gratitudine, si è riferito al Carlismo e alla sua dottrina come alla «più perfetta sintesi della politica cristiana». Nel campo dell'azione culturale, ha presentato gli sviluppi più recenti della imponente opera editoriale del Circolo Generale Borges del Regno di Napoli, che si articola in quattro diverse collane e che ha raggiunto un numero considerevole di volumi in un periodo di tempo relativamente breve. A tutti i partecipanti è stata consegnata una copia del volume di raccolta delle “Efemeridi carliste” che erano state diffuse quotidianamente dall'Agenzia FARO: questo è servito anche a ricordare l'amato e compianto Luis Infante de Amorín, quando si avvicina l'anniversario della sua morte.

Ha poi preso la parola Paula Gambra, che si è concentrata in un primo momento a ricordare che il martirio sanguinoso di coloro ai quali rendiamo omaggio in questo giorno, è stato il momento finale di una vita di sacrifici silenziosi. Il suo discorso ha assunto i tratti di un'arringa rivolta ai presenti, con particolare enfasi sulle “Margherite”, ricordando i modi in cui possono servire la Causa, sia nel celibato che nel matrimonio e nella maternità. Ha quindi ricordato che la donna è chiamata alla maternità in tutte le sue forme, e soprattutto in una maternità spirituale, che si traduce in frutti abbondanti per il bene comune. Poi si è rivolta anche agli uomini presenti, affermando che la paternità, lungi dall'essere limitata esclusivamente alla funzione di provvedere materialmente, richiede la presenza e il coinvolgimento attivo nella vita quotidiana della prole.

Infine, Juan Oltra, in rappresentanza del Circolo Alberto Ruiz de Galarreta, ha dedicato alcune affettuose parole di gratitudine ai responsabili dell'organizzazione dell'evento, e in particolare a Jesús Ferrando. Ha poi citato un testo di Rafael Gambra, in cui il filosofo navarrese analizzava le ragioni più notevoli che negli anni del caos postconciliare avevano portato a una situazione di profonda crisi e disunione nel Carlismo. Per contro, nella storia più recente, l'oratore ha osservato che la Comunione tradizionalista sta realizzando un costante rafforzamento dei profondi legami che hanno sempre caratterizzato la Santa Causa, facendo dei suoi fedelissimi una grande famiglia. Ha indicato le chiavi fondamentali che l'hanno resa possibile: l'unità attorno all'ortodossia politica e intorno alla monarchia rappresentata non da un ideale astratto, bensì da un Re in carne ed ossa.

Intervallando gli interventi, la signora Encarnación Romero, consorte di Jesús Ferrando, ha letto alcune toccanti testimonianze di tre martiri valenciani: Salvador Herrero Donat (Onteniente), Pascual Ferrer Botella (Algemesí) ed Enrique Ochando Agramunt (Valencia).

Dopo i discorsi, i "viva!" e il canto dell’inno Oriamendi, sono riprese le conversazioni tra i correligionari, che si sono protratte fino a notte fonda, in quanto buona parte di loro ha prolungato l'accattivante serata in un ristorante vicino.

Che la Virgen de los Desamparados, Nostra Signora degli Abbandonati, protettrice di Valencia, che ha reso possibile ancora una volta ai Martiri della Tradizione di celebrare questa festa,  permetta che questi atti costituiscano per tutti uno stimolo a perseverare nell'attività apostolica dei rispettivi Circoli locali, al servizio di Dio, Patria, Carte e Re.

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Un resoconto completo della manifestazione, corredato di varie fotografie, si può leggere sul sito del giornale La Esperanza.


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