mercoledì 12 aprile 2023

Il Portastendardo di Civitella del Tronto n. 22 (aprile 2023)




Festa dei Martiri della Tradizione

Le celebrazioni centrali di Valencia

Sabato 11 marzo 2023, un gran numero di Carlisti provenienti dalle più svariate regioni delle Spagne, da La Plata all’Australia, dal regno di Napoli e dai regni di Oltremare, si sono riuniti a Valencia per celebrare la Festa dei Martiri della Tradizione. Gli atti centrali della Festa dei Martiri della Tradizione, che abitualmente si tengono a Madrid, quest’anno sono stati trasferiti a Valencia per ragioni logistiche. La Festa si è svolta a cura del Circolo Carlista Abanderado de la Tradición, Nuestra Señora de los Desceuperados, Alberto Ruiz de Gallareta guidato dal responsabile regionale Jesús Ferrando e della Segreteria Politica della Comunión Tradizionalista. 

S.A.R. Don Sisto Enrico di Borbone non ha potuto presiedere gli atti centrali della Festa, come era suo desiderio, ed ha inviato un messaggio ed una sua foto ricordo che è stata distribuita a tutti i partecipanti. Il Señor si è affidato alle preghiere di tutti i Carlisti per una sua pronta guarigione ed ha augurato una felice riuscita della manifestazione tradizionalista. 

La festa si è tenuta a La Horta de Bonho, vicino al centro di Valencia, in un ambiente straordinario con giardini ben curati e verdeggianti. Sullo fondo, un frutteto valenciano ha reso di maggiore suggestione la località nella quale abbiamo trascorso una giornata indimenticabile. 

La Festività si è aperta con la lettura della Carta di S. M. il Re Don Carlos VII al marchese di Cerralbo nel 1895 con la quale il Sovrano in esilio istituiva la Festa dei Martiri della Tradizione con le seguenti parole: “… una festa nazionale in onore dei Martiri che dall’inizio del secolo XIX sono morti all’ombra di Dio, Patria e Re, nei campi di battaglia, nelle carceri sotterranee e negli ospedali, e designo il 10 marzo di ogni anno, giorno in cui si celebra l’anniversario della morte di mio nonno Carlo V”. 

La Santa Messa, col rito tridentino, è stata celebrata da D. Javier Utrilla ed è stata accompagnata da vari canti religiosi, mentre vari sacerdoti erano preposti all’ascolto delle confessioni. 

Successivamente è stato offerto un aperitivo nel meraviglioso parco della tenuta che ha ospitato la Festa. È stata l’occasione propizia per l’incontro di tanti correligionari. Si è poi passati nel salone dove si è consumato il pasto della fraternità. È stata la volta dei discorsi inaugurati da don Jesús Ferrando che ha dato il benvenuto a tutti i convenuti. 

Dopo ogni discorso sono state lette delle lettere di addio e di speranza di quei Martiri che affrontarono il plotone di esecuzione al grido di Viva il Re dalla Margherita Valenciana donna Encarnacion Romero. 

Ha preso la parola Juan Oltra Ferrandis, di Valencia, membro del circolo tradizionalista Alberto Ruíz de Gallareta, che ha ricordato l’importanza della milizia legittimista, soprattutto tra i giovani. È stata la volta della professoressa Helena Escolano che ha raccontato il suo approdo al Carlismo commuovendo i presenti. Quindi, ha preso la parola Don Luis Infante, membro della segreteria politica di S.A.R. Don Sisto Enrico di Borbone che ha tratteggiato il profilo e la politica operata dell’Alfiere della Tradizione, Don Sisto Enrico. Ha poi preso la parola D. Juan Ruiz de Luna, figlio dell’artista incaricato di raffigurare in ceramica le strade di Madrid. Don Juan ha raccontato il suo avvicinamento al Carlismo attraverso l’azione di Salvator Ferrando e in ringraziamento ha voluto donare a Don Sisto una piastrella da lui disegnata e realizzata in ceramica con il volto di Don Carlos VII. Infine ha preso la parola il professor Miguel Ayuso, presidente del Consiglio di Studi ispanici Felipe II incentrando il suo intervento sugli illustri personaggi della storia carlista da Alberto Ruiz de Gallareta a Melchor Ferrer, applicando al tempo presente le riflessioni di questi illustri pensatori. 

L’inno di Oriamendi ha concluso la parte ufficiale della giornata.

Prima che tutti i partecipanti si congedassero vi è stato un certo tempo di convivenza caratterizzato da incontri intorno alle chitarre con gruppi sparsi nel meraviglioso parco al tramonto, con canti del repertorio carlista che vanta una lunga storia musicale. 

Il banco di libri ed oggetti carlisti ha fatto da cornice ideale, con discrezione, nei vari momenti della giornata. 

Il pernottamento dei convenuti che non hanno potuto rientrare a fine giornata nelle proprie residenze è avvenuto presso l’Abadia de San José, una casa di spiritualità fondata da un cappuccino carlista, situata a Godella, alla periferia di Valencia. La località, facilmente raggiungibile in metropolitana, ci ha permesso di consumare la cena in un sito esterno di una taverna di Godella, complice la serata mite della primavera in arrivo. 

Tra i presenti abbiamo notato Don Valentim Rodrigues, rappresentante di Causa Tradicionalista, il movimento legittimista portoghese. 

La Comunione Tradizionalista del Regno di Napoli è stata rappresentata dal dott. Gianandrea de Antonellis, direttore editoriale della Collana di Studi Carlisti (in lingua italiana) e dei Quaderni di Storia e Letteratura Carlista (prevalentemente in lingua spagnola) e dal dott. Francesco Maurizio Di Giovine, commendatore dell’Ordine della Legittimità Proscritta. 

Il Presidente degli Incontri Tradizionalisti di Civitella del Tronto
Dott. Francesco Maurizio Di Giovine
Commendatore dell’Ordine della Legittimità Proscritta


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