giovedì 29 dicembre 2022

“La Santa Messa spiegata” di Francesco Potenza

Siamo consapevoli che se la tirannia progressista attualmente al potere ci concede ancora di esprimerci è perché al momento non le diamo eccessive preoccupazioni.

Studiare gli episodi storici di resistenza alla modernità e divulgare testi tradizionalisti è un’attività che tanti coraggiosi nel mondo portano avanti in maniera disinteressata, nonostante l’edificio della civiltà ci appaia sempre più pericolante. In questa grande catastrofe, però, è fondamentale fermarsi e dedicarsi alla conoscenza della Religione, che è il centro della nostra vita e ciò che orienta ogni nostra azione, per non dimenticare mai le parole di Petrarca: «Passan le signorie, passano i regni; / Ogni cosa mortal Tempo interrompe» (Trionfo del Tempo, vv. 113-114), eterna è solo la Chiesa e su di essa le porte degli inferi non prevarranno (Matteo 16,18).

Quasi cent’anni fa, nel 1925, il sacerdote Francesco Potenza era preoccupato dal fatto che molti fedeli ignorassero il significato della Messa e ci ha donato un piccolo ma formidabile libro: La Santa Messa spiegata,  riproposto da Amicizia Cristiana, nella sua più recente edizione, nel gennaio del 2019. L’opera segue l’impostazione del Catechismo e chiarisce ordinatamente ogni punto con domande e risposte. La parola Messa (da mittere) significa licenziare, mandare, anche i romani nelle pubbliche assemblee licenziavano il popolo dicendo: Ite, concio missa est con la loro lingua latina, che a essi ci congiunge, ma è soprattutto universale e inalterabile. I padri del Concilio Tridentino sapevano che la maggior parte del popolo non conosceva il latino, ma la Messa contiene molte istruzioni per i fedeli e la chiarezza della sua forma la rende comprensibile per tutti. Essi dichiararono solennemente anche che il Sacrificio della Messa è il centro della liturgia. La Santa Messa è la rinnovazione del Sacrificio della Croce e ogni volta che essa viene celebrata Gesù si sacrifica per noi sull’altare, come si sacrificò sul Calvario, sotto le apparenze di un po’ di pane e vino. Ogni volta che andiamo a Messa possiamo correttamente dire che stiamo andando ad assistere al Sacrificio di Gesù: «Sulla Croce Gesù si sacrificò spargendo sangue; sull’Altare si sacrifica senza spargere sangue. Sulla Croce si sacrificò, per così dire, con le proprie mani; sull’Altare si sacrifica per le mani del sacerdote».

I sacrifici dell’Antico Testamento erano solo simboli e prefigurazioni dell’unico vero Sacrificio, che è quello di Gesù sulla Croce. Essi non potevano riaprire le porte del Paradiso chiuse dal peccato originale, invece sull’altare-Calvario si compie realmente, in maniera incruenta, lo stesso Sacrificio di Gesù sulla Croce. Sul Calvario la vittima fu Gesù e sull’altare la vittima (hostia) è Gesù stesso.

I frutti della Santa Messa, come una pioggia di grazie che si riversano su tutta la terra e sul Purgatorio, vengono applicati a tutti i membri della Chiesa, ai vivi e ai defunti, ma si riversano anche sui peccatori, sugli eretici e sugli infedeli.

Nell’opuscolo ogni aspetto è descritto in maniera concisa ed estremamente chiara, dal significato del Kyrie, dalle parole del cieco di Gerico guarito da Gesù (Marco 10,47) «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!» che si potrebbe tradurre: «fatti misericordioso per me», al Domine, non sum dignus ut intres sub tecum meum: sed tantum dic verbo, et sanabitur anima mea, dalle parole del centurione: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito» (Matteo 8,8). E così fino alle candele e agli abiti liturgici.

Durante il periodo più duro di reclusione dell’epidemia di Covid abbiamo potuto assistere a una tremenda ondata di odio riversata contro la Santa Messa da parte della feccia progressista, che non può capire i sentimenti e la vita dei fedeli. Davanti agli insulti e alle minacce palesi pronunciate a cuor leggero anche da tante persone ordinarie, le giustificazioni degli anticristiani le conosciamo bene: a chi dichiara di aver subito molestie verbali viene detto che la “vera” violenza è quella fisica, a chi subisce violenza fisica viene risposto che c’è “chi la subisce ogni giorno in guerra”...e dei cristiani afflitti dalla guerra puntualmente ci si dimentica, o addirittura si perdonano le ideologie dei persecutori blaterando di “vere cause economiche e sociali”, “casi isolati” e altre sciocchezze. La “vera violenza” è sempre un’altra.... Questo è il progressismo, e non c’è da stupirsi se le Italie, il Continente Europeo e il mondo intero vanno in rovina.

In risposta a questo disprezzo, la Santa Messa dobbiamo conoscerla e amare la sua liturgia: la liturgia è l’evento in cui l’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo entrano nella vita di noi credenti e ci rigenerano con questo amore divino.

Ai bambini a dottrina bisognerebbe insegnare su testi come La Santa Messa spiegata, invitandoli a conservarli e a rileggerli per tutta la vita. 

Riccardo Pasqualin

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