martedì 1 marzo 2022

Il Portastendardo di Civitella del Tronto n. 9

Le reazioni all’ipnosi di massa


Editoriale del numero 9 (marzo 2022) de Il Portastendardo di Civitella del Tronto
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Proseguiamo la nostra analisi sull’ipnosi di massa, per concluderla prendendo in esame le reazioni ad essa. Lo facciamo seguendo la pregevole quanto esaustiva narrazione della psicologa Lucia Giovannini. 

Qualcuno, prosegue la psicologa Lucia Giovannini, si accorge della manipolazione dei cervelli in atto ed allora resiste, si affretta a far notare tutto ciò scendendo in piazza ed inondando i social. Cosa fa il regime allora? Mette in atto un’altra sapiente mossa di ipnosi di massa. Inventa dei recinti fatti di parole. Diffonde la definizione di due etichette che funzionano più del filo spinato. 

Queste parole sono “no vax” e “complottista”. 

Dentro queste due etichette vengono rinchiusi tutti coloro che non vogliono stare al gioco. Chi manifesta un pensiero divergente è pericoloso, è destabilizzante per i piani del regime che arriva a perdere il suo equilibrio, si incattivisce e definisce i dissidenti degli esseri ignoranti, stupidi, analfabeti, antiscientifici anche se fra di loro vi sono dei premi Nobel, dei cattedratici, dei plurilaureati. Ma, nonostante le miserabili definizioni, questi dannati resistenti non mollano e sembrano essere immuni all’ipnosi collettiva. 

Cosa fare allora? E qui assistiamo ad un’altra mossa geniale del regime: aizzare l’intera opinione pubblica contro i dissidenti. Esso provvede attraverso discutibili provvedimenti legislativi a chiuderli in casa. A vietare loro tutto. Incluso l’accesso al lavoro. Impoveriti, isolati, i dissidenti vengono ridotti allo stato dei paria. Ma questi dissidenti sono i vicini, i fratelli, i colleghi, i figli, i genitori. Come è possibile che il regime sia riuscito a mettere gli uni contro gli altri? La risposta è sempre la stessa: ipnosi di massa. 

Infatti chi è sotto ipnosi non si rende nemmeno conto di questa discriminazione. Arriva persino a negarla. Per spiegare questo meccanismo, la psicologa utilizza gli studi di Mattias Desmet, professore di psicologia clinica all’Università di Ghent e principale esperto psicologico di tirannia e totalitarismo, il quale afferma: “In ipnosi il focus dell’attenzione si restringe sempre di più fino a quando la persona non riesce più a vedere o sentire al di là della sua visione molto ristretta, ciò che è reale”. 

Infatti è stato provato, per esempio, che in un profondo stato di ipnosi è possibile subire un intervento chirurgico senza provare il minimo dolore perché la nostra attenzione è focalizzata completamente su un altro aspetto. Allo stesso modo in questo stato di ipnosi collettiva, il dolore o il disagio della minoranza dissidente non viene nemmeno più percepita dagli altri, non viene nemmeno vista. È stato scritto che il totalitarismo inizia sempre con l’ipnosi di massa. Questo fenomeno è ben noto alla storia. Come sono potute nascere le dittature più feroci? Perché i popoli non le hanno impedite? La risposta è semplice: ipnosi di massa. E coloro che non imparano la lezione della storia son condannati a ripeterla. 

E, ricorrendo ancora una volta al professor Desmet, la psicologa conclude la sua analisi ricordando che nella storia i regimi che hanno usato l’ipnosi di massa per imprigionare le persone e calpestare i diritti umani sono stati sempre perseguitati una volta che le masse si sono risvegliate e sono uscite dallo stato di ipnosi.  

Nel risvegliarci dall’ipnosi di massa dobbiamo operare per portare unione là dove c’è separazione. Dobbiamo introdurre il concetto di rispetto e di pari diritti là dove c’è odio e discriminazione, libertà dove c’è ingiustizia e oppressione, libera scelta là dove c’è violenza psicologica e ricatto. 

Giunti al termine di questo veloce viaggio attraverso la manipolazione di massa desideriamo ricordare alcune negatività che hanno connotato la vita comune di questi ultimi due anni: cominciamo dall’uso continuativo di guanti e mascherine che hanno ridotto la percezione sensoriale tattile e olfattiva. Unitamente alla riduzione di ossigeno da introdurre con la respirazione. Tutto ciò ha scatenato disagi e sofferenze notevoli. Vi è stato anche il cosiddetto distanziamento sociale che ha prodotto gravi danni nella socializzazione avendo azzerato le relazioni con gli altri. Sono infatti aumentati i casi di depressione, di stati di ansia, di sofferenze varie a causa della solitudine, soprattutto tra i giovani. Infine gli anziani. Colonne portanti delle nostre storie, i nonni sono stati trascurati, spaventati e in molti casi terrorizzati e costretti alla solitudine. Gli anziani si sono ammalati ed è stato vietato loro il contatto con i propri famigliari producendo lo sviluppo di altre malattie oltre all’inedia e all’abbandono. 

Ora sembra che il cosiddetto coronavirus abbia annullato la sua negativa e mortale carica virale. Ma il ricorso all’ipnosi di massa si ripresenta con la guerra in Ucraina. La televisione ed i vari social sono tutti concentrati nel descrivere la nuova tragedia che pende sulle nostre teste ed ecco che giunge puntualmente una nuova restrizione con lo stato di emergenza prorogato fino al 31 dicembre. 

Dobbiamo resistere e diventare sempre più forti. Innanzitutto spiritualmente più forti, con l’aiuto della preghiera. 

  

Il Presidente degli Incontri Tradizionalisti
di Civitella del Tronto
Dott. Francesco Maurizio Di Giovine
Commendatore dell’Ordine 
della Legittimità Proscritta




 

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