Leighton D. Reynolds, Nigel G. Wilson, COPISTI E FILOLOGI. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, Antenore, Padova 2016, p. 296 - € 26
Se c’è un testo che uno studioso di filologia dovrebbe leggere per iniziare la sua formazione è Copisti e filologi di Reynolds e Wilson, la cui terza edizione riveduta e ampliata è stata pubblicata dall’Editrice Antenore nel 1987 e continua a essere ristampata.
Nella sua premessa Giuseppe Billanovich demarca subito la triste distanza che separa la contemporaneità dal mondo dei letterati vissuti tra il medioevo e l’età moderna: «Una delle conversioni che più possono impressionare gli spiriti attenti è il diminuire precipitoso della conoscenza delle lingue classiche: dal livello massimo dello specialista a quello minimo dello studente liceale. Prima rinunziò a insegnare in latino il professore e poi a rogare in latino il notaio; e ora finalmente anche la più vasta e la più concorde delle Chiese cristiane, la Chiesa cattolica romana, prega non più con una unica voce in latino, ma in cori delle lingue nazionali.