Un’astratta “Libertà” contro le libertà concrete
La “libertà” è sempre stata la bandiera del Tradizionalismo. Oggi, la modernità ci presenta una concezione negativa della libertà. Questo carattere antinaturale è stato messo bene in evidenza da Monsignor Ignazio Barreiro il quale ha sostenuto che l’uso antinaturale della libertà conduce l’uomo all’autodistruzione. La libertà, identificata con una natura del resto imprecisa, si dispiega nel vuoto e verso quali fini? Un riposo, una felicità, un’amicizia; primizie dell’essere, ma primizie utopiche e senza conseguenze perché non ordinate ad alcuna gerarchia di valori. L’Essere infatti non è un tesoro nascosto che si libererà facendo saltare la crosta della società repressiva; l’Essere è una totalità ascendente in cui si articolano i rapporti degli uomini: tra di loro, con la natura e con il soprannaturale. Se non si afferma l’Essere come ordine di valori, lo si rivivrà nel campo dei sogni; informe, lo si confonde con le delizie impossibili del mondo perduto o nel mondo immaginario.