Enrico Maria Radaelli, Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo
Recensione di Corax Anglicus
Il Pontefice Benedetto XVI è stato senza dubbio un papa amabile, e
giustamente amato da gran parte dell’orbe cattolico. L’inoppugnabile integrità personale, la
figura veneranda, il volto sereno, il sorriso buono, l’indole, pare, mite, la
fama stessa di insigne teologo, vedremo quanto meritata, gli hanno
indubitabilmente accattivato gli animi e a buon diritto conquistato il rispetto
e l’amore del suo gregge. Il suo atteggiamento equilibrato, fin da prefetto
dell’ex Santo Uffizio, un po’ meno bonariamente indulgente verso i novatori
neomodernisti, un po’ meno inflessibile verso i cattolici leali amici della
Tradizione; la sua lotta indefessa, da Pontefice, contro l’indifferentismo; il
suo stesso rispetto per la Tradizione e le tradizioni della Chiesa e per il latino, sua propria lingua; quel minimo di pompa rispolverato per adornare le
solenni cerimonie del maggior tempio del mondo; il veramente generoso motu proprio a sostegno della Messa
cosiddetta tridentina; unito agli attacchi martellanti della stampa secolare e
alle critiche dei cosiddetti progressisti; lo hanno fatto apparire agli occhi
delle anime timorate un vero e proprio campione dell’ortodossia e ne fanno
tuttora da molti sinceramente rimpiangere il pontificato.