Alexandra Wilhelmsen, La formación del pensamiento político del Carlismo (1810-1875), Actas Historia, Madrid 19982, p. 616, s.i.p.
Il saggio di Alexandra Wilhelmsen, frutto di approfondite
ricerche durate un ventennio, è un tentativo riuscito e brillante di
sistematizzare l’ideologia della controrivoluzione spagnola nel lungo arco di
tempo che intercorre tra le cortes di
Cadice, da cui sfociò la Costituzione del 1812 e la fine della terza guerra
carlista. Impostato cronologicamente, il saggio segue lo sviluppo del pensiero
carlista: fin dall’occupazione francese, ma soprattutto a partire dalla prima
guerra carlista, i legittimisti spagnoli svilupparono il nucleo dottrinale
elaborato dai monarchici tradizionalisti durante il regno di Ferdinando VII. Di
fatto, non ne rifiutarono alcun punto di partenza, né aggiunsero alcun
ulteriore concetto essenziale. Ciononostante, la sua ideologia non era
predeterminata alla morte del monarca, poteva evolversi in direzioni diverse, e
il passare del tempo ha solo accentuato alcuni passaggi, mentre altri venivano
gradualmente dimenticati. Vale a dire che il nucleo dottrinario carlista fu
ereditato dal realismo politico del tempo di Ferdinando VII e la questione
successoria trovò in Don Carlos un difensore di quel pensiero tradizionale,
molto diffuso in tutto il Paese, che, al tempo di Carlo VII, si era
perfettamente sviluppato e dottrinalmente delineato lungo quasi mezzo secolo da
generazioni di pensatori che individuarono quali elementi considerare
fondamentali e quali accessori, nonché come adattare i postulati più importanti
alle diverse situazioni politiche e sociali che si andavano a mano a mano
delineando, traducendo in termini più concreti alcune idee eccessivamente
astratte e mettendo in secondo piano elementi minori. Ciò avvenne in particolar
modi quando, durante la terza guerra carlista, governò direttamente i territori
della Spagna settentrionale.