giovedì 1 maggio 2025

Juan Manuel de Prada

In difesa della “Fiesta nacional

Parleremo stasera della “festa nazionale”, dell’arte del toreare, mentre i suoi nemici, con la scusa dell’animalismo, con cui mascherano il proprio odio antispagnolo, celebrano la sua proibizione in Catalogna. La storia delle belle arti potrebbe sintetizzarsi come la storia di una addomesticazione: ci fu un tempo in cui, all’alba ancestrale della sua pura umanità, la gente era spinta a cantare e ballare al calore del vino e a dipingere le pareti di una caverna o recitare in versi le imprese di un eroe o modellare una statuetta di fango e cuocerla con il fuoco per celebrare la fecondità del raccolto; e quest’arte gioiosa, puramente spontanea, sbocciava dal genio popolare con la stessa naturalezza con cui le parole sbocciano dalle labbra di un bambino, quantunque non ne conosca le regole fonetiche, sintattiche, prosodiche o grammaticali.

Arte spontanea, che scaturiva dal genio popolare, era ad esempio quella dei giullari che giravano di paese in paese recitando cantari e canzoni che in seguito venivano imparati a memoria da coloro che li ascoltavano, perché tali cantari e canzoni erano già ibernate nel loro subcosciente, in attesa di una voce miracolosa che dicesse loro: «Alzati e cammina».

venerdì 18 aprile 2025

Gonfaloni di San Marco

Padova, Manifestazione contro il Riarmo: prevalgono i Gonfaloni di San Marco

Ieri pomeriggio, 11 aprile 2025, nel cuore del centro storico di Padova, si è svolta una manifestazione contro il riarmo europeo e le politiche “occidentali” verso la Federazione Russa. L’iniziativa, promossa da associazioni abbastanza anonime nel panorama dell’attivismo politico locale e legate più che altro al mondo digitale delle reti sociali, ha rapidamente guadagnato attenzione e partecipazione ben oltre le aspettative iniziali.

lunedì 10 marzo 2025

In morte degli Italiani - recensione

«Gli Italiani sono morti!» esclama amaramente un personaggio, a metà del romanzo, composto di racconti intrecciati. E aggiunge: «Non esistono più! Anzi, forse non sono mai esistiti…». Una smentita alla retorica del Risorgimento (importante soprattutto perché messa in bocca al massimo rappresentante del “secondo Risorgimento”), solo in apparente contrasto con l’affermazione di uno dei maggiori letterati risorgimentali, Francesco Domenico Guerrazzi, citato in exergo da de Antonellis come motto programmatico: «Ho scritto questo romanzo [La battaglia di Benevento, 1828] perché non ho potuto dare una battaglia». Impostazioni culturali diverse, anzi opposte, ma identica consapevolezza del ruolo fondamentale che la letteratura riveste nel mondo dell’azione politica.

In più, nel romanzo, le forme artistiche (come il cinema e la letteratura stessa) diventano strumenti per spiegare fatti storici (da grandi movimenti politici a tristi fatti criminosi).

mercoledì 5 marzo 2025

Il Portastendardo di Civitella del Tronto 45 (marzo 2025)

 

1° marzo 2025: Giornata dei Martiri della Tradizione a Valencia

Il Buon Dio ha voluto regalarci una festa più che memorabile per i Martiri della Tradizione lo scorso sabato 1° marzo a Valencia, dove si sono svolti gli eventi centrali di quest'anno. La festa, che già racchiude una contenuta emozione dovuta al grato ricordo di coloro che hanno dato la vita per la Santa Causa, in questa occasione ha avuto un significato particolare, dal momento che alcuni dei nostri correligionari, a cominciare dal Capo regionale e dalla sua famiglia, hanno sofferto e stanno soffrendo sulla propria carne le conseguenze tragiche dell’allagamento che ha pesantemente colpito Valencia lo scorso ottobre, e che ha permesso loro di unire il loro dolore con la sofferenza dei martiri.

lunedì 17 febbraio 2025

Curiosità ispano-veneziane V

Un vedutista spagnolo a Venezia: 


Martín Rico y Ortega


  Rico, Autoritratto, 1908, olio e pastello su cartone, Museo del Prado

  In Spagna Martín Rico y Ortega (1833-1908) è considerato uno dei maggiori paesaggisti della seconda metà del XIX secolo. Godette di grande notorietà a livello nazionale già in vita, guadagnandosi inoltre un discreto seguito di ammiratori stranieri, soprattutto francesi e statunitensi. 
Rico (così firmò sempre i suoi lavori)  nacque a El Escorial – oggi una città della comunità autonoma di Madrid – il 12 novembre 1833, nell’anno in cui scoppiò la prima guerra carlista, conclusasi nel 1840. Durante la sua carriera collaborò anche con suo fratello Bernardo (1825-1894), incisore e illustratore. Si formò presso la Real Academia de Bellas Artes de San Fernando, dove fu allievo del romantico Jenaro Pérez Villaamil (1807-1854), pittore di corte dal 1840 e, dal 1845, primo professore di pittura paesaggistica della scuola.

Sin dai suoi primi lavori, che ritraevano i paesaggi montuosi nei dintorni di Madrid, fino alla “produzione matura” del suo soggiorno parigino e veneziano, il Nostro rimase sempre legato all’approccio en plein air, ma evolvette costantemente il suo stile, giovandosi del confronto costruttivo con diversi compagni di strada. 

Curiosità ispano-veneziane IV

 Il rapporto dei Fortuny col Carlismo


Federico de Madrazo, Cecilia de Madrazo y Garreta (1869, MNAC, Barcelona)


Lo scenografo Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949) non sviluppò per caso la sua passione per i tessuti, gli fu trasmessa infatti da sua madre, Cecilia de Madrazo y Garreta (1846-1932), che fu una grande collezionista. Come abbiamo scritto in precedenza, l’epistolario di questa signora costituisce una miniera di informazioni per gli storici, che dalle sue lettere possono trarre importanti notizie non solo sulla sua famiglia, ma anche sulla politica spagnola e la vita quotidiana dei suoi anni. Ci sorge spontaneo, quindi, domandarci se tra le missive vi sia pure qualche elemento interessante riguardo il Carlismo, anche considerando che ella visse a Venezia dal 1889 alla sua morte, sopraggiunta nell’agosto del 1932, ricordando che Carlo VII dal 1882 aveva cominciato a risiedere con stabilità presso il Loredan (1), in cui comunque era già vissuto a periodi negli anni.

sabato 15 febbraio 2025

Il Portastendardo di Civitella del Tronto 44 (febbraio 2025)

 

Omaggio a Danilo Castellano 
Maestro della Tradizione

Cliccare qui per scaricare l'intero numero

Il 4 febbraio del corrente anno, il professor Danilo Castellano, Professore emerito di Filosofia (della) Politica presso l’Università di Udine e Preside emerito della Facoltà di Giurisprudenza della stessa Università, della quale è stato anche membro del Comitato ordinatore e nella quale ha insegnato, fin dalla sua costituzione, anche Filosofia del Diritto e Biogiuridica, membro corrispondente straniero della “Real Academia de Ciencias Morales y Politicasi ed ancora membro onorario della “Real Academia de Jurisprudencia y Legislación” del Regno di Spagna, ha festeggiato l’ottantesimo compleanno.