domenica 17 agosto 2025

Gli abbagli di Dostoevskij riguardo il Carlismo



Il Diario di uno scrittore (in russo Дневник писателя, Dnevnik pisatelja) è una vasta raccolta di articoli che Fëdor Dostoevskij iniziò a pubblicare nel 1873 sulle pagine della rivista Il Cittadino (in russo Гражданин, Graždanin), dapprima con cadenza settimanale e successivamente riuniti in volumi per volontà dell’autore stesso. Gli scritti, pur con discontinuità, arrivano sino al 1881. In Italia il testo è stato reso disponibile nella traduzione Sansoni, per la collana Le Betulle, ed è noto soprattutto per un celebre passaggio in cui lo scrittore russo critica con durezza il processo risorgimentale.

Galline di Stato

Carta di identità per le galline 

Viviamo in tempi gloriosi. Tempi moderni, progressisti, digitali, intersezionali, che già sfiorano il paradiso in terra e… controllati fino all’ultimo capello. Gli esseri umani potrebbero non sapere chi sono, da dove vengono o dove stanno andando, in quella percezione fluida e non binaria di sé, libera da ogni oppressione, e altre idiozie, ma lo Stato sa quante galline hai, se depongono le uova, dove dormono e se hanno avuto contatti con un gallo senza aver prestato previo consenso. 

sabato 28 giugno 2025

Juan Garrido, il primo conquistador nero


Premessa

Traduciamo dallo spagnolo un articolo del giornalista Iván Fernández Amil apparso il 20 giugno 2024 su El Español e dedicato al conquistador Juan Garrido, che fu il primo conquistador nero e braccio destro di Hernán Cortés. «Di presunta origine guineana, arrivò come schiavo a Lisbona, dove ottenne la libertà. Fu arruolato con gli spagnoli nelle spedizioni di Ponce de León e di Hernán Cortés. Carlo I gli concesse una pensione alla fine della sua vita».

martedì 3 giugno 2025

Luigi Athos Sottile d’Alfano e il valore della Monarchia

Anche quest’anno è arrivato il 2 giugno, ricorrenza del referendum che nel 1946 segnò la nascita della repubblica in Italia. In questo anniversario ripenso spesso ai racconti scarni (altri furono nella sua esperienza di vita gli eventi che considerava importanti), ma interessanti, di mio nonno materno, nato a Camponogara, paesino della Terraferma veneziana, nel 1924: «Votai per la repubblica, sì. Anche diversi preti indicavano di votare così» («A go votà republica anca mi, sì. Anca i preti i ne disea che ‘ndava ben fare cussita.»). Nel suo comune vinse la repubblica.

Per quanto Camponogara sia compresa nell’attuale provincia di Venezia, fa parte della Diocesi di Padova e non è fuori luogo congetturare che i sacerdoti presenti nella zona, provenendo dal Seminario patavino, avessero ancora presente il ricordo dei professori ottocenteschi minacciati e aggrediti dai sostenitori della monarchia sabauda. Forse nel cuore di alcuni nemmeno il 1929 riuscì a sanare del tutto la vecchia ferita, o forse si trattò di semplice conformismo e del desiderio di “tirare avanti” oltre le turbolenze in attesa di tempi migliori (problema antico del clero italico).

Data l’atmosfera della giornata, ho ritenuto opportuno restare a casa e rileggere un vecchio libro: Valore eterno della Monarchia di Luigi Athos Sottile d’Alfano, pubblicato dalla casa editrice La Mediterranea di Napoli nel 1950.

domenica 11 maggio 2025

Elegia per Juan Fernando Segovia

Maestro, Amico e Soldato di Cristo Re




I. Il maestro

Nell'ora in cui l'anima vola verso il suo eterno destino, il nome di Juan Fernando Segovia non viene pronunciato solo con la tristezza della dipartita, ma con l'onore dovuto al maestro che è stato e all'esempio che lascia.

giovedì 1 maggio 2025

Juan Manuel de Prada

In difesa della “Fiesta nacional

Parleremo stasera della “festa nazionale”, dell’arte del toreare, mentre i suoi nemici, con la scusa dell’animalismo, con cui mascherano il proprio odio antispagnolo, celebrano la sua proibizione in Catalogna. La storia delle belle arti potrebbe sintetizzarsi come la storia di una addomesticazione: ci fu un tempo in cui, all’alba ancestrale della sua pura umanità, la gente era spinta a cantare e ballare al calore del vino e a dipingere le pareti di una caverna o recitare in versi le imprese di un eroe o modellare una statuetta di fango e cuocerla con il fuoco per celebrare la fecondità del raccolto; e quest’arte gioiosa, puramente spontanea, sbocciava dal genio popolare con la stessa naturalezza con cui le parole sbocciano dalle labbra di un bambino, quantunque non ne conosca le regole fonetiche, sintattiche, prosodiche o grammaticali.

Arte spontanea, che scaturiva dal genio popolare, era ad esempio quella dei giullari che giravano di paese in paese recitando cantari e canzoni che in seguito venivano imparati a memoria da coloro che li ascoltavano, perché tali cantari e canzoni erano già ibernate nel loro subcosciente, in attesa di una voce miracolosa che dicesse loro: «Alzati e cammina».

venerdì 18 aprile 2025

Gonfaloni di San Marco

Padova, Manifestazione contro il Riarmo: prevalgono i Gonfaloni di San Marco

Ieri pomeriggio, 11 aprile 2025, nel cuore del centro storico di Padova, si è svolta una manifestazione contro il riarmo europeo e le politiche “occidentali” verso la Federazione Russa. L’iniziativa, promossa da associazioni abbastanza anonime nel panorama dell’attivismo politico locale e legate più che altro al mondo digitale delle reti sociali, ha rapidamente guadagnato attenzione e partecipazione ben oltre le aspettative iniziali.